Nel Buddhismo è considerato uno dei sette tesori ed equiparato alla saggezza. La parola "smeraldo" deriva dal latino smaragdus, proveniente dal greco smaragdos, ma la sua fonte originaria è un termine semitico, izmargad, oppure un termine sanscrito, maragata, che letteralmente significa "smeraldo".
È di gruppo cristallino dimetrico e sistema esagonale. La sua formula chimica equivale a Be3Al2Si6O18, cioè berillio, alluminio, silicio eossigeno insieme a cromo. Gli smeraldi sono graduati usando quattro parametri basilari: colore, taglio, integrità e trasparenza. L'aspetto della gemma più importante è sicuramente il colore, seguito dalla trasparenza. Un buon esemplare deve infatti avere non solo una pura tonalità verde, ma anche un elevato grado di trasparenza per essere uno dei migliori al mondo.
Gli smeraldi tendono ad avere numerose inclusioni e fessure sulla loro superficie. Diversamente dai diamanti, dove l'integrità è misurata usando una lente con ingrandimento standard 10x, negli smeraldi essa è misurata ad occhio nudo. Così, se uno smeraldo non ha crepe visibili ad occhio nudo, è considerato impeccabile. Pietre che mancano di superficie con delle crepe sono estremamente rare e pertanto quasi tutti gli smeraldi sono "oleati" per migliorare la loro integrità apparente.
A causa di questo trattamento non resistono alle temperature estreme. Smeraldi integri ad occhio nudo hanno una tonalità vivida di verde con non più di un 15% di un qualunque colore secondario (o blu o giallo) con una medio-scura tonalità affinché abbiano i prezzi migliori. Questi aspetti non uniformi fanno sì che gli smeraldi siano più simili ad altre gemme nel tagliarli nei cabochon, piuttosto che con sfaccettature.