Come vendere i gioielli d'Epoca di Famiglia?
Vi spieghiamo tutto quello che bisogna sapere
Nel momento della crisi più profonda, quando si è frugato anche in fondo all'ultimo cassetto, ci sono almeno cinque regole da tenere presente se si è deciso di vendere i gioielli di famiglia. È il caso di dire: cinque regole d'oro. Anzitutto vanno pesati autonomamente i singoli oggetti da cui si è deciso di separarsi.
Quindi, è necessario informarsi su quanto viene pagato il singolo grammo d'oro in quel momento (ci possono essere variazioni anche significative da una settimana all'altra, persino nello stesso giorno). Bisogna poi sapere che il lingotto da investimento permette di spuntare un prezzo più elevato rispetto all'oro lavorato e trasformato in catename o in anelli, a meno che non si consideri il valore del gioiello in oro, per stile, autore, testimonianza di un'epoca storica.
Questo perché l'oro da investimento è puro al 999/1000, quello da gioielleria è 750/1000. Se poi il bene che si vuole vendere è impreziosito da qualche pietra, è opportuno rivolgersi esclusivamente ad acquirenti che hanno gemmologi nel loro team e infine, secondo buon senso, non bisogna farsi prendere dalla fretta e girare almeno due o tre possibili acquirenti.«Chi vuole vendere l'oro che ha in casa ? dice Ferruccio Invernizzi, presidente di Pronto Gold spa, un banco metalli attivo dal febbraio 2011 sulla piazza milanese ? deve puntare soprattutto su una cosa, la trasparenza. Sia della provenienza dei materiali che dell'offerta ricevuta. Vendere l'oro di famiglia è un'attività perfettamente legale, che non genera ricavi cumulabili nella dichiarazione dei redditi (e anche questo pochi lo sanno, ndr) e che perciò va svolta nella più assoluta trasparenza.
Per questo consiglio sempre ai venditori di esigere copia della dichiarazione di vendita, è un documento dovuto, che sintetizza i termini della transazione e che può essere opposto davanti a ogni contestazione futura». Pronto Gold (prontogold.com), punta a chiudere il 2012 con un fatturato di 40 milioni di euro, tutti generati dalla sede milanese vicino alla Stazione centrale, con 25 mila clienti e una media, dice Invernizzi, «di quasi cento transazioni al giorno». Tredici impiegati, di cui sette gemmologi e una nuova sala private per le transazioni di rilievo che sta per essere realizzata, l'attività di Pronto Gold si differenzia dai normali Compro oro per la struttura societaria e le autorizzazioni che consentono ? dopo 11 giorni di deposito ? di fondere in sede il metallo trasformando i gioielli di famiglia in lingotti.
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È a tutti gli effetti una gioielleria con una parte del negozio (o l'intero negozio) dedicata all'acquisto dei prodotti usati. Possono, in buona sostanza, compravendere l'oro usato, ma non possono trasformarlo autonomamente. La catenina usata portata al Compro oro può essere rivenduta, tale e quale, ma non fusa in autonomia.
BANCO METALLI
È una struttura che compera oro sia da privati che da operatori professionali (anche dai Compro oro). A differenza di altri, dopo un periodo di giacenza degli acquisti di 11 giorni ? e relativa denuncia in Questura ? può provvedere alla fusione dei materiali e alla loro trasformazione in lingotti.
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